Incontro del 31 ottobre 2016

SIENA. Un amore lungo una vita
Il 31 ottobre scorso, nella splendida cornice dell’Oratorio dell’Arciconfraternita di S. Caterina da Siena, si è tenuta la presentazione di due volumi, a cura delle due associazioni promotrici dell’evento, l’Associazione Triestini e Goriziani, presieduta dal Cav. Roberto Sancin e quella dei Senesi e Grossetani residenti a Roma. Una felice sinergia, come ha avuto modo di dire il Presidente Verdone nell’aprire la serata,  che accompagna da tempo i due sodalizi con reciproca soddisfazione.
Il primo volume presentato è stato “Refoli di bora” di Manlio Moggioli. Lo ha presentato l’Autore stesso che, ingegnere minerario, per esigenze di lavoro, ha lasciato Trieste in epoca giovanile ed ha operato in tutto il mondo. O quasi: Paraguay, Taiwan, South West Africa, America Latina …“mi manca l’Australia, ma è sopraggiunta la pensione”.  
In pensione Moggioli ha arricchito il suo precedente libro “Sulle ali della bora” con racconti e ricordi di vita.  Ne è nata una sorta di zibaldone di un “mulo triestino”. Una raccolta di esperienze professionali in mondi diversi e di vissuti personali e familiari anche tragici, come la morte del figlio che Moggioli ha rievocato non senza trattenere la commozione tra la partecipazione dei presenti.
Il libro non è in vendita, ma lo si può acquisire in cambio di un piccolo contributo di solidarietà che l’Autore devolve interamente a volontari meritori.
Quindi ha preso la parola Duccio Benocci del Settore Attività Culturali  e Comunicazione del Monte dei Paschi. Ha magnificato l’attività espletata dalle Associazioni che mantengono vivo il legame con i territori di origine e, quasi una rassicurazione, una sorta di mutua assistenza, per chi si trovi a Roma senza legami o conoscenze.
Benocci ha condotto un raffinato commento,  con richiami a Federigo Tozzi e a Italo Svevo, al secondo volume in agenda: “Siena. Un amore lungo una vita” di Ranieri Carli. 
Inizierò col dire, ha esordito, che Ranieri è “figlio d’arte”: figlio del grande storico dell’arte (e poeta!) Enzo Carli (chi non conosce Enzo Carli? Fondamentali, ancora oggi, i suoi studi sull’arte senese e pisana, così come i celebri manuali per le scuole su cui si sono formate intere generazioni di studenti), ma anche nipote del meno conosciuto Plinio Carli, filologo, italianista, dantista.
“Siena. Un amore lungo una vita” non è un romanzo autobiografico, né tanto meno un libro propriamente di racconti o novelle ispirati alla vita vissuta del loro autore.  Ma una serie di scritti autonomi, indipendenti gli uni dagli altri che letti insieme formano un autentico omaggio a Siena, alla città e alle sue terre, alla sua storia e alle sue arti, al ricordo delle ‘cose e persone’ (tanto per citare un’espressione cara a Federigo Tozzi) che non esistono più.
Rappresenta la vita di tutti i giorni con i suoi accadimenti, come spezzoni di un documentario autobiografico in bianco e nero che, sul filo dei ricordi dell’Autore, vede come protagonista Siena e la sua campagna.
Nel testo si racconta il passato di una città per molti versi scomparsa che tuttavia, grazie all’amore dei suoi abitanti prosegue il suo cammino a testimonianza del meglio che la Toscana continua ad esprimere”.
L’esposizione di Benocci è stata accompagnata da letture del testo di Carli a cura dell’attrice Mariangela Colella.