Incontro del 18.12.2018

TRADIZIONALE SCAMBIO DEGLI AUGURI

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La Villa di Papacqua a Soriano nel Cimino.

Gli “Otia”dei Madruzzo, Altemps, Albani, Chigi.

della socia Carla Benocci

Martedì, 18 dicembre scorso, nello splendido Oratorio dell’Arciconfraternita di Santa Caterina da Siena (gc), affollato di Soci e Amici, è stato presentato il volume della socia, prof. Carla Benocci, La Villa di Papacqua a Soriano nel Cimino. Gli “Otia”dei Madruzzo, Altemps, Albani, Chigi.

Introdotti dal Presidente dell’Associazione, dott. Luca Verdone, l’on. Flavia Piccoli Nardelli, deputato trentino, componente della VII Commissione “Cultura Scienza e Isruzione” e l’arch. Francesco Petrucci, Direttore di Palazzo Chigi di Ariccia, con competenza critica hanno presentato l’ultima fatica di Benocci.

Il committente della Villa, il cardinale Cristoforo Madruzzo (Castel Madruzzo 1512 - Tivoli 1578), figura singolare dell’epoca, era discendente di una famiglia della nobiltà tirolese.  Collegato con una rete internazionale di amicizie importanti,  nel 1539 fu nominato Vescovo di Trento.

Come testimonianza di riconoscenza, per aver promosso a Trento l’omonimo Concilio (1545/1563), il Papa assegnò al Cardinale il Feudo di Soriano nel Cimino. 

Madruzzo iniziò da subito i lavori (1550/1560-61) di quella che oggi è nota come Villa Papacqua a cui collaborarono anche il Vignola e gli architetti più in voga del tempo.

Voluta come luogo di delizie e di rigenerazione spirituale, quale ripercussione delle istanze conciliari, di fatto è caratterizzata da una forte impronta nordica che la differenzia sensibilmente dalle altre ville del contesto laziale.

Successivamente  Villa Papacqua fu abitata dagli Altemps e fu arricchita nel Settecento dal cardinale Annibale Albani con un nuovo raffinato “romitorio”.

Il passaggio della Villa ai Chigi ne segna uno sviluppo analogo alle proprietà nobiliari del contesto toscano e laziale.  Nel 2005 la Villa  è divenuta  proprietà del Comune di Soriano, che ne ha avviato il recupero e la rinascita verso un promettente futuro. 

Il volume di Carla Benocci colma una profonda lacuna. Nonostante la sua grandezza tra le  ville rinascimentali viterbesi,  Villa Papacqua è in gran parte sconosciuta, sia per il carattere decisamente originale rispetto al contesto laziale sia per l’inaccessibilità che ne ha impedito finora un esame diretto. 
La storia della Villa e i modelli artistici di riferimento, nonostante la dispersione dei vari archivi familiari che hanno reso necessaria una ricerca non facile, sono stati messi a punto dall’Autrice con ottimi risultati.

A chiusura della serata, il tradizionale buffet natalizio per lo scambio degli auguri, arricchito con ottimi dolci senesi cui non potevano mancare ricciarelli e panforte accompagnati da splendidi vini toscani.