Incontro del 19 maggio 2018

 

TERRE GROSSETANE - POESIA SU SOVANA

Dopo Siena, quest’anno la nostra Associazione, in omaggio alla sua denominazione, ha voluto recare un tributo alla Maremma grossetana.

Così  il 19 maggio si è tenuta una gita a Sovana e Pitigliano. Gita che è stata molto apprezzata da un gruppo considerevole di Soci e Amici romani, guidati dalla prof. Carla Benocci.

Prima tappa, Sovana. Il nome Sovana le è stato dato dai Romani dopo la conquista del territorio dei Vulci nel 278 a.c.. Il nome deriva dall’etrusco “suf” che significa verde.

All’ingresso della cittadina ci accolgono i ruderi della Rocca Aldobrandeschi, costruita intorno all’XI sec.   Quindi si procede per il Palazzo Pretorio, edificio Duecentesco, che reca sulla facciata numerosi stemmi riconducibili ai capitani del popolo e ai commissari senesi che governarono Sovana tra il Quattrocento e il Seicento. Nel museo del Palazzo Pretorio, tra l’altro, sono visibili 498 monete d’oro d’epoca imperiale, recuperate in un recipiente originale nel 2004 durante i lavori di scavo sotto la chiesa di San Mamiliano.  Un ulteriore fascino delle monete è costituito dalla tesi di alcuni studiosi  che vorrebbero il “Tesoretto” coincidente con il famoso tesoro di Montecristo reso celebre dal romanzo di Dumas.

Proseguendo il percorso verso la Cattedrale, s’incontra il palazzo dove vide la luce Papa Gregorio VII, al secolo Ildebrando Aldobrandeschi.  Sovana  fu sede vescovile e raggiunse il suo massimo splendore nel XIII sec.  proprio sotto la signoria degli Aldobrandeschi.

Il Duomo, dedicato ai Santi Pietro e Paolo, è un edificio in stile romanico-gotico con una splendida cripta, eleganti decorazioni scultoree e un particolare orientamento astronomico. E’ situato nell’area dove sorgeva l’acropoli etrusca. E’ uno degli edifici romanico-gotici più importanti della Toscana.

L’ingresso principale si trova sul lato sinistro, perché sulla facciata principale fu addossato (XIV sec.)  l’edificio episcopale.

Il frontale ha una decorazione ricca ed elegante e testimonia una contaminazione culturale tra occidente e oriente.

All’interno i capitelli delle colonne sono tutti decorati, ma si segnala il penultimo della seconda fila di sinistra per la sua straordinaria singolarità. Infatti rappresenta scene dell’Antico Testamento tra cui Isacco e Mosè che apre le acque.

Data l’ora tarda, ci si è avviati verso Pitigliano dove abbiamo consumato il nostro pasto a base di prodotti locali.

Pitigliano è un paese davvero magico, ricco di storia e di cultura. Appare all’improvviso come un’enorme scultura intagliata nel tufo.

Fondato dai Romani in una zona di necropoli, divenne proprietà della famiglia degli Aldobrandeschi . Ereditato dagli Orsini, intorno al Duecento divenne capitale della Contea omonima fino al Seicento quando, conquistato dai Medici, divenne parte del Granducato.

Caratteristico in Pitiglianoo è il quartiere ebraico con la sinagoga cinquecentesca, che ne giustificano il nome di “piccola Gerusalemme”.  Tuttavia allo stato attuale la comunità ebraica è quasi del tutto scomparsa e la sinagoga non è visitabile.

La gita nelle terre di Maremma, si è conclusa con una degustazione dei famosi vini di Pitigliano, accompagnati da salumi e formaggi tipici, gentilmente offerta dai parenti del socio Brinzaglia, nativo di Pitigliano,

Il tempo? Straordinariamente un sole splendente ci ha accompagnati per tutta la giornata, interrompendo una teoria di giorni pomeridianamente piovosi.

 

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Si pubblica di seguito la poesia che gentilmente la Dottoressa Gianna Forlizzi ha voluto donarci in ricordo di questa nostra gita:

In ricordo di una gioiosa giornata e di una piacevole compagnia.

 SOVANA

Da lontano, 
Valicando i cancelli 
Del tempo, 
Dai tetti alle strade, 
Alle gemme di pietra 
Incastonate sui muri, 
Ovunque è  un muto

... evocare le ore...

...la storia... 

Ore, 
Che per essere tanto lontane, 
Si stagliano tacite 
Nei resti  
Che vivono delle radici. 

Tra le vie, sospinta 
Da un alito lieve,

L' anima ascende alle vele 
Delle mistiche arcate. 
Apparizioni,  
Riverberanti dai fregi 
Dei capitelli istoriati, 
Vincono le odierne 
Forme fugaci. 

Dell' oggi  
Rimane un gattino 
Emergente  
Tra le  argille fiorite. 
Souvenir 
Di pacate atmosfere 
Dove aspiro, 
Vagando, un'ora   
Di quieta bellezza. 

Tutto il resto, al di fuori, 
È evanescente 
Sembianza. 

Gianna Forlizzi