Incontro del 24.10.2014

Trieste sotto

TRIESTE SOTTO

In collaborazione con l’Associazione Triestini e Goriziani

Il 24 ottobre 2014, abbastanza in sordina, per la verità, da qualche parte, in Italia, si è ricordato il60° anniversario del ritorno definitivo di Trieste all’amministrazione italiana, avvenuto nel 1954.

La nostra Associazione, in collaborazione con l’Associazione Triestini e Goriziani,  presieduta dal dott. Roberto Sancin, ha voluto celebrare l’anniversario con un documento che  testimoniana i drammatici eventi vissuti dalla città, spesso sconosciuti o rimossi dalla coscienza storica degli italiani. 

Presso la Sala Multimediale del Monte dei Paschi di Siena (gc), si è tenuta la proiezione del documentario “Trieste Sotto”, prodotto dall’Istituto Luce per la regia di Marino Maranzana.Introdotto dal Presidente Verdone, Maranzana, triestino, ha contribuito ad arricchire la proiezione con l’appassionata discussione che ne è seguita.

Trieste Sotto rievoca gli ultimi “dodici anni in cui la città finisce sotto tre occupazioni: quella nazista (settembre 1943-aprile 1945), quella jugoslava (maggio-giugno 1945) e infine quella angloamericana...Un cortocircuito di passioni portate al parossismo, sotto la spinta delle due diverse identità nazionali: quella italiana, maggioritaria, e quella slovena, anch’esse protagoniste della follianazionalista che dal 1939 ha devastato l’Europa. Trieste Sotto è il racconto di lutti, di orrori , di tragedie indicibili... di speranze fristrate, di grandi protagonisti e semplici cittadini... E’ il racconto del mutamento repentino e impazzito dell’anima lacerata di una città e delle sue genti.” 

Nell’occasione è stata proiettata l’ultima parte del documentario, quella relativa all’occupazione alleata fino al ritorno di Trieste all’Italia.  Le le dolorose vicende della città hanno spesso sorpreso e interessato tutti i presenti (che hanno chiesto di vedere la pellicola nella sua interezza), particolarmente significativa è stata la partecipazione attiva e commossa degli amici triestini che, nel film, hanno ritrovato momenti vissuti, luoghi e volti dell’infanzia. Un’assenza presente.